Dott. Capaldi Massimo

Una sfida impegnativa, un bel risultato ottenuto !

Milza XXL

Paziente di anni 39, maschio, trasferito d'urgenza dal vicino H. Spallanzani (Istituto Malattie Infettive) per emoperitoneo da rottura spontanea di milza patologica in soggetto HIV+ con sarcoma di Kaposi e sofferente di cirrosi epatica HCV correlata. Entra in Camera Operatoria Dea in situazione di precario compenso emodinamico (PA 90/60 mmHg, Hb 6.5 g/dl). Presso l'ospedale di provenienza ha già eseguito TC addome, le cui immagini vengono immediatamente riesaminate dai Colleghi della Radiologia Dea del San Camillo che confermano la diagnosi. Laparotomia mediana xifo-sottombelicale. Reperto di modesta quota di emoperitoneo e di milza gigante la cui superficie presenta piccole lacerazioni al momento non sanguinanti e vaste aree di colliquazione postinfartuale di cui alcune sono di vecchia data. Il viscere risulta tenacemente adeso agli organi adiacenti verosimilmente per pregressi episodi di periviscerite. Particolarmente difficoltosa risulta la sua "liberazione" dall'angolo colico sin., ma soprattutto dallo stomaco e dalla cupola diaframmatica. Si procede a splenectomia previa identificazione e doppia legatura separata dell'arteria e vena splenica. Gastroresezione atipica lungo la grande curvatura mediante suturatrice meccanica lineare. Riparazione e riperitoneizzazione della cupola diaframmatica a punti staccati di materiale riassorbibile. Il posizionamento di un drenaggio in ipocondrio sin completa l'intervento. Le perdite ematiche, nonostante il quadro di ipertensione portale, al termine dell'intervento risultano minime tanto da soprassedere al recupero intraoperatorio del sangue già predisposto. Il decorso postoperatorio risulta privo di complicazioni di ordine chirurgico. L'Rx torace postoperatorio non documenta la presenza di PNX, nè di versamento pleurico sin. l'Rx digerente eseguito in VII g.p.o. non mostra spandimenti di mdc in sede di resezione ed una buona progressione dello stesso fin oltre il duodeno. In X g.p.o. il Paziente rientra presso l'Ospedale di provenienza chirurgicamente guarito per il prosieguo del suo percorso terapeutico.